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Oggi, tuttavia, il progressivo "impoverimento" della Pubblica Amministrazione, motivato dalla drastica riduzione delle risorse economiche e finanziarie disponibili, ma anche da ragioni "populistiche" e "demagogiche", sta determinando la progressiva fuoriuscita da Regioni e Enti locali di queste figure professionali, i Dirigenti a tempo determinato, che oggi sono quasi la metà dei Dirigenti con contratto a tempo indeterminato (circa 3.001 su 6.884, fonte ItaliaOggi del 18/05/2012), con le seguenti duplici conseguenze.
Da un lato, la Pubblica Amministrazione perde risorse e competenze fondamentali, che nella maggioranza dei casi non è in condizione di sostituire. Non di rado gli uffici vengono accorpati e/o affidati a dirigenti già sovraccarichi, con la conseguenza di determinare, a lungo andare, pericolose disfunzioni della macchina pubblica con conseguenti costi che già nel medio termine si rivelano ben superiori rispetto al risparmio ottenuto dalla fuoriuscita del personale dirigenziale a tempo determinato.
Dall'altro, il mercato del lavoro manageriale e gli head hunters non sono in grado di intercettare queste specifiche figure professionali in quanto
In questo contesto e per rendere ancora possibile il raggiungimento di obiettivi sfidanti, la Pubblica Amministrazione dovrà fare ricorso alle professionalità necessarie con forme sempre più flessibili, trasformando il relativo costo da "fisso" (sotto forme di retribuzione) in costo "variabile" ed "auto-finanziante" (sotto forma di success fees). In merito, basti pensare alle centinaia di Bandi per la creazione di short list di professionisti che ogni Amministrazione (piccola, piccolissima o anche grande) pubblica per lo sviluppo di progetti di ogni specie.
"Riconoscere, condividere e sviluppare
le competenze per generare valore pubblico
a servizio della crescita del Paese"
le competenze per generare valore pubblico
a servizio della crescita del Paese"
La Pubblica Amministrazione è una realtà molto complessa, talvolta complicata. Nella sua evoluzione degli ultimi tre decenni, essa si è «aperta» a competenze esterne, attraverso la figura dei Dirigenti a Tempo Determinato.
Si è trattato di professionisti che, spesso provenienti da esperienza di natura privatistica, hanno avuto l'opportunità di entrare nelle Amministrazioni pubbliche, assumendo frequentemente ruoli di primo piano, ed hanno così acquisito, attraverso esperienze non di rado pluriennali, conoscenze e competenze uniche e irripetibili, rendendosi punti di contatto e di comprensibilità tra mondi estranei e talvolta ostili: pubblico e privato.
Essi hanno, al tempo stesso, fatta propria l’etica del “civil servant”, del dipendente pubblico ad “esclusivo servizio della Nazione” così come vuole la Costituzione repubblicana e, non di rado, proprio in quanto espressione della sintesi dell’esperienza professionale privata con quella pubblica, si sono fatti promotori del senso della comune appartenenza non già ad una singola amministrazione bensì ad un sistema unitario, ad un’unica Pubblica Amministrazione, auspicandone l’ineludibile protagonismo positivo nello sviluppo del Paese.
Oggi, tuttavia, il progressivo "impoverimento" della Pubblica Amministrazione, motivato dalla drastica riduzione delle risorse economiche e finanziarie disponibili, ma anche da ragioni "populistiche" e "demagogiche", sta determinando la progressiva fuoriuscita da Regioni e Enti locali di queste figure professionali, i Dirigenti a tempo determinato, che oggi sono quasi la metà dei Dirigenti con contratto a tempo indeterminato (circa 3.001 su 6.884, fonte ItaliaOggi del 18/05/2012), con le seguenti duplici conseguenze.
Da un lato, la Pubblica Amministrazione perde risorse e competenze fondamentali, che nella maggioranza dei casi non è in condizione di sostituire. Non di rado gli uffici vengono accorpati e/o affidati a dirigenti già sovraccarichi, con la conseguenza di determinare, a lungo andare, pericolose disfunzioni della macchina pubblica con conseguenti costi che già nel medio termine si rivelano ben superiori rispetto al risparmio ottenuto dalla fuoriuscita del personale dirigenziale a tempo determinato.
Dall'altro, il mercato del lavoro manageriale e gli head hunters non sono in grado di intercettare queste specifiche figure professionali in quanto
- lo skill professionale non risponde ad alcuno dei profili tipizzati dalle società di ricerca e selezione del personale;
- i responsabili HR delle aziende non sono a conoscenza dell’esistenza di manager in possesso sia della chiave per decodificare il linguaggio (e talvolta i linguaggi) della PA, sia di una adeguata comprensione del settore privato, tanto da poter costituire un efficace ed utile snodo di interazione tra i due ambiti, allorquando l’azienda abbia un interesse a lavorare con il settore pubblico.
Con ciò anche il settore privato perde l’opportunità di risorse e competenze significative.
Il tutto determina il rischio, molto concreto, della dispersione e dissipazione di una patrimonio tecnico-specialistico e di un know-how ad altissimo valore aggiunto.
In questo contesto e per rendere ancora possibile il raggiungimento di obiettivi sfidanti, la Pubblica Amministrazione dovrà fare ricorso alle professionalità necessarie con forme sempre più flessibili, trasformando il relativo costo da "fisso" (sotto forme di retribuzione) in costo "variabile" ed "auto-finanziante" (sotto forma di success fees). In merito, basti pensare alle centinaia di Bandi per la creazione di short list di professionisti che ogni Amministrazione (piccola, piccolissima o anche grande) pubblica per lo sviluppo di progetti di ogni specie.
La stessa esigenza sarà ancora più pressante per il mondo imprenditoriale che dovrà confrontarsi con una Pubblica Amministrazione incentrata sulle funzioni di governo dello sviluppo e spesso carente di adeguate professionalità, assumendo il ruolo di promotore in passato precluso. In tale contesto, il mondo imprenditoriale avrà bisogno di ricorrere ad adeguate professionalità, capaci di dialogare con la Pubblica Amministrazione e di comprendere, nel contempo, le esigenze proprie delle aziende private.
E’ avendo chiaramente presente questo scenario che nascerà «M(p)3» - Manager Privati Per il Pubblico (Associazione di promozione sociale), su impulso del Comitato promotore ed a seguito della necessaria azione di networking, proponendosi di contribuire ad analizzare e affrontare queste tematiche, creando, nell'ottica della rete, un luogo di incontro nel quale proporre soluzioni utili ed efficaci.
Incontro, in prima istanza, tra i diversi professionisti che vivono o hanno vissuto questa esperienza, al fine della condivisione di conoscenze ed opportunità. Incontro, poi, tra professionisti, pubblica amministrazione e privati, con lo scopo di determinare le condizioni per lo sviluppo di progetti, iniziative ed attività utili ad accelerare il raggiungimento degli obiettivi della pubblica amministrazione, compatibili ed armonici con i legittimi interessi delle imprese.
- M(p)3 supporterà i Dirigenti a Tempo Determinato, che operano o hanno operato nella Pubblica Amministrazione, nel loro percorso di crescita professionale
- M(p)3 creerà un luogo di confronto per lo scambio di opportunità, certificando le competenze degli associati e creando una base informativa condivisa
- M(p)3 sarà al servizio della Pubblica Amministrazione e degli imprenditori privati, per facilitare l'individuazione di competenze e conoscenze adeguate a supportarli nel raggiungimento dei propri obiettivi
- M(p)3 opererà come associazione di promozione sociale, a vantaggio degli associati, nonché di organizzazioni pubbliche e private
- M(p)3 elaborerà alcune iniziative permanenti e si farà promotrice di progetti specifici.
Più in particolare, per quanto riguarda le iniziative permanenti, realizzate prevalentemente attraverso apposito sito web:
- creerà una Long List dei Dirigenti pubblici a Tempo Determinato, inteso come luogo virtuale in cui
- tenere traccia e certificare le esperienze e le competenze esistenti
- favorire lo scambio di opportunità tra gli iscritti della Long List
- favorire l'incontro tra domanda ed offerta di competenze
- attuerà azioni di informazione ed aggiornamento, attraverso i contributi diretti degli associati
Per quanto riguarda la Long List dei Dirigenti pubblici a Tempo Determinato, M(p)3, promuoverà il riconoscimento della stessa a livello delle singole Regioni ed Enti locali, per puntare poi al riconoscimento a livello nazionale.
Relativamente ai progetti specifici, M(p)3
- creerà occasioni di incontro e condivisione degli associati, sia su base locale che su base regionale e/o nazionale
- sottoscriverà protocolli di intesa con soggetti pubblici e privati per lo sviluppo di opportunità e progetti di sviluppo
- promuoverà iniziative di formazione a favore degli associati e/o di altri soggetti, avvalendosi principalmente delle competenze degli associati